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Un piede nel passato, uno sguardo nel futuro

Una riflessione molto personale sulla mia precedente carriera lavorativa in una grande multinazionale del settore automotive e dell’assurdità di viverla talvolta come un limite più che una risorsa.

Un piede nel passato e uno sguardo nel futuro

E’ metà aprile, sto preparando la cena e parlo con mio marito. Gli racconto che grazie alle capacità manageriali acquisite nelle mie passate esperienze lavorative, sono riuscita ad impressionare favorevolmente la controparte durante un incontro in banca per il finanziamento della mia società.

E mi esce l’espressione “un piede nel passato e uno sguardo nel futuro”. Lui mi fa allora ascoltare una bellissima canzone di Pierangelo Berti che non conoscevo, “A muso duro”:

“Con un piede nel passato
E lo sguardo dritto e aperto nel futuro
Ho speso quattro secoli di vita
E fatto mille viaggi nei deserti
Perché volevo dire ciò che penso
Volevo andare avanti ad occhi aperti”

Ascoltarla mi ha fatto letteralmente commuovere (e non pelavo neanche le cipolle!).

Quante volte pensiamo che le nostre esperienze passate più che un bagaglio siano quasi un peso, qualcosa che ci definisce e ci limita? E che sia sempre molto più quello che non abbiamo ancora fatto/raggiunto/imparato  di quelli che sono i traguardi già tagliati?

Percorsi non lineari

Sono sempre stata preoccupata che la mia esperienza lavorativa passata, così diversa e lontana dalla figura dell’investitrice immobiliare, non mi potesse dare credibilità e forza nella mia nuova veste imprenditoriale.

E invece mi rendo conto che è esattamente il contrario: sono tutti strumenti in più e quello che sono adesso è proprio il risultato del mio percorso.

I vantaggi che posso portare alla mia società sono enormi perché ho imparato a lavorare con la complessità di strutture ed organizzazioni fin da quando avevo 24 anni, so analizzare ed interpretare dati e bilanci e far quadrare un budget.

L’averlo fatto in un’altra veste e in un altro settore non toglie nulla alle competenze in sé, sono in grado di trasferirle nella mia nuova realtà, arricchendole con studi e nozioni più settoriali e specifici. No, non si smette mai di imparare e questo non mi spaventa affatto, anzi è per me un grande stimolo.

Le competenze pregresse non possono che essere un vantaggio nella realizzazione del mio progetto attuale.

Sembra scontato ma a volte è bene ricordarlo.